5 June 2021  /  mari, Sara, Graziella, Sara e Francesca, Dario, Andrea, Sabrina

il racconto del 22 maggio a Roma, dall’appennino alla pianura bolognese, da Sasso marconi a Parco Talon, da Casalecchio di Reno ai Prati di Caprara, da San Giorgio di Piano alla risaia di Altedo, a Iesi e a Pisa.

In Italia, noi, libere soggettività femministe, transfemministe e antipatriarcali di età, provenienza, cultura diverse abbiamo fatto sentire alta le voci del movimento mujeres indigenas por el buen vivir che in marcia dai territori dei 36 popoli originari dell’indoamerica è arrivato camminando il 22 maggio a Buenos Aires. A questa marcia abbiamo dedicato una delle nostre puntate 

Non vogliamo subire passivamente e senza ribellarci le scelte devastanti di chi ci governa che hanno saccheggiato, contaminato, reso sterile, il territorio nel quale viviamo e portato alla distruzione quell’equilibrio ecosistemico che è condizione e possibilità di vita per ogni individuo che abita questo pianeta. L’assenza del concetto di limite del nostro sitema capitalista e patriarcale ci fa dire BASTA!

E’ in nome di questa ribellione e non per solidarietà o peggio per finalità salvifica che il 22 maggio abbiamo camminato insieme anche se non sulle stesse strade allə compagnə in indo america contro il terricidio che assumiamo e si presenta come: 

  • Genocidio di tutti gli individui, animali umani e non umani, piante e tutte le forme di vita e i territori per rispondere ai troppo spesso “falsi” e/o costruiti bisogni del “homo sapiens” e del sistema economico, politico e sociale da LUI generato
  • Ecocidio come appropriazione, colonizzazione, occupazione, sfruttamento, schiavizzazione, accaparramento di ogni corpo vivente
  • Femminicidio e trasn*cidio che si esprime nell’oppressione, nella cultura dello stupro, nella invisibilizzazione, psichiatrizzazione e ingabbiamento, nella negazione dell’autodeterminazione e della libertà, fino all’uccisione di tutte quelle soggettività che si sottraggono ai ruoli e alle norme di genere imposti dal sistema eterocispatriarcale
  • Epistemicidio come silenziamento ed eliminazione di tutti quei saperi altri dalla scienza, dalla medicina e dalla cultura occidentale, bianca, dominante.

In questa puntata vi raccontiamo la camminata di Roma organizzata da Non unə di meno roma insieme a FFF, XR e animal save roma uniti nella rete ecosistemica di Roma.

Dal monumento a Nicole Nelli uccisa con un colpo di pistola alla testa a 23 anni dall’ex compagno, al parco di villa Gordiani per riaffermare il nostro contrasto attivo alla cultura dello stupro di una società che tende a giustificare e quindi a normalizzare comportamenti di aggressione e violenza di genere. L’arrivo al Lago Bullicante dove il corpo lago ha fermato la speculazione edilizia. Monumento naturale contro il #terricidio è lì ad insegnarci che i corpi viventi in questo pianeta si salvano da soli e che dobbiamo smettere di pensarci padroni di altri corpi che siano persone, altri animali, piante, fiumi, mari, oceani e terra da usare, sfruttare, clonare, sperimentare, produrre, allevare, violentare, uccidere, manipolare, prosciugare, distruggere, vendere…

Ascolterete poi il racconto di Mariana della camminata organizzata con la RAFFA – rete appenninica femminista e BSD – brigata solidarietà donne

Dall’Appennino alla pianura bolognese. Da Sasso Marconi a Parco Talon a Casalecchio di Reno a Prati di Caprara e da San Giorgio di Piano alla Risaia di Altedo con l’intervento del coro delle Mondine e la mostra delle opere di Mariana Chiesa per denunciare la distruzione di ecosistemi.

E andremo poi a Pisa dove dal racconto di Juan vedremo come nella piazza organizzata da NUDM Pisa un filo rosso ha di nuovo legato ogni aspetto della violenza sistemica che quotidianamente attraversa le nostre vite: il lavoro, la scuola, la salute, i nostri corpi, la nostra terra: violenza di genere, violenza sul lavoro, violenza ambientale.

E poi alla piazza di Jesi con il racconto di Sara del collettivo transfenmminista Jesi

Gli animali umani non sono i padroni di altri corpi e non possono continuare ad occupare, colonizzare, usare, sfruttare la terra né continuare ad educare per la riproduzione di un sistema che si basa sull’uccidere, allevare, ingabbiare, clonare, mangiare, utilizzare per i loro esperimenti altri corpi animali. Lo sappiamo dai nostri corpi che ci raccontano il dolore, la sofferenza el carcere, dell’occupazione. Si chiama violenza ambientale e l’alternativa è la giustizia ecosistemica. Il capitalismo divide sistematicamente i corpi e le terre da sfruttare secondo le oppressioni di genere, razza, classe ma non possiamo non aggiungere quella di specie.

il femminismo è ecotransfemminismo o non è!

TRANSfemmInonda del 05/06/2021 – CONTRO IL TERRICIDO: camminando insieme #caminandojuntes

coro mondine di Bentivoglio – 73 ettari

musiche mapuche

flauto di Paolo

Eugenio Finardi – musica ribelle

Assalti frontali – il lago che combatte

Sudor Marika ft. Chocolate Remix – Las Invertidas nella sigla

interventi dal vivo di Mari, Sabrina del foro del parco exSNIA, di Sara e Francesca di FFF, di Andrea di XR, di Dario di Animal save Roma, di Graziella di NUDM Roma e poi di Mariana Chiesa, di Juan di NUDM Pisa e di Sara del collettivo trasfemminista di iesi

foto di Giuditta Pellegrini, Giulia Tomassetti Pellegrini, Sara Salomè, Mariana ChiesaPaola Min e Mari