12 March 2022  /  mari, eleonora, giulia, gabriella

In questa puntata parliamo di un sistema che vive sulla guerra, sulla produzione, vendita ed uso delle armi ma anche di alternative possibili come il progetto LEA Berta Caceres.

E lo facciamo per segnare l’importanza di costruire alternative nei territori che non possono che essere espressione di quella intersezionalità delle lotte oggi più che mai urgente e necessaria. Ce l’hanno detto con forza le piazze del 5 e dell’8 marzo

La guerra ha invaso le nostre vite, le nostre giornate, il nostro immaginario, le nostre lotte e resistenze. L’Italia come la Spagna come altre nazioni dell’Europa hanno deciso di mandare armi e non solo aiuti umanitari. Nella guerra mediatica vediamo le immagini di un paese martoriato, di sofferenze, di morti, di corridoi umanitari, di frontiere che si aprono. Non è successo prima e non succede per altre guerre. Nelle 23 giornate del 2008 i bombardamenti israeliani nella striscia di Gaza hanno causato secondo i dati di Amnesty 1400 morti nella popolazione palestinese di cui 300 bambini, notizie che non sarebbero mai arrivate a noi senza la voce di Vittorio Arrigoni. Perché le tragedie delle guerre si ripetono in ogni territorio colpito, colonizzato, distrutto e devastato da una guerra che comincia molto prima nella produzione e vendita di armi, nell’espasione dei patti atlantici, nei nazionalismi, nelle frontiere, nel valore dato alle vite, nelle animalizzazioni e gerarchie di specie e di genere.

In questa puntata ne parliamo con

Eleonora Forenza attivista, deputata al parlamento europeo dal 2014 al 2019 fa parte del gruppo GUE/NGL, del direttivivo dell’international Gramsci society. Eleonora si è sempre occupata di studi gramsciani e teorie femministe.

Giulia Arrighetti, medica antropologa specializzata in medicina del lavoro e dell’ecologia politica, partecipa alla rete ecositemica romana e alla L.E.A (L di Laboratoria E di Ecologista, A di antifascista/imperialista/capitalista/patriarcale/specista ) Berta Cáceres nato a Roma il 5 marzo scorso

Gabriella Marando transfemminista, attivista a tutto tondo, dal movimento della pantera alla lotta per la casa, ora partecipa all’occupazione del centro d’iniziativa popolare noto come CIP, al comitato donne 100 celle e dintorni, all’assemblea di non una di meno Roma e al coordinamento delle assemblee delle donne e libere soggettività dei consultori del Lazio.

Berta Cáceres, assassinata come molti altri leader della resistenza indigena è stata attivista dell’ALBA (Alleanza Bolivariana per i Popoli della nostra America) aveva ricevuto anche il premio Goldman proprio per aver partecipato in prima persona alla lotta del COPINH che lei stessa aveva fondato e coordinato, lotta che è riuscita a fermare la diga Agua Zarca sul fiume Guarcarque, sacro ai Lenca.

 

TRANSfemmInonda del 12/03/2022 – L.E.A. BERTA fila… NO alle guerre

  • Imagine – John Lennon
  • La guerra di Piero – Fabrizio De André
  • Homenaje a Berta Caceres – Liam Rivera
  • Omaggio a Berta Cáceres scritta e cantata da Karla Lara nel 23 anniversario del Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras, COPINH