Tra le gloriose crew che hanno fatto la storia dell’Hip-Hop, la Boot Camp Clik conta tanti fans soprattutto tra lo zoccolo duro ed il motivo è facilmente comprensibile: dal nucleo con base a Brooklyn sono usciti classici del genere, come Enta Da Stage dei Black Moon o Dah Shinin’ dei Smif N Wessun. E la parte strumentale di queste perle dell’Hip-Hop più cupo e grezzo di sempre c’è un duo di beatmakers, Mr.Walt ed Evil Dee, che insieme si fanno chiamare Beatminerz.

Al loro attivo avevano già due producer-albums, i sottovalutati Brace 4 Impak (2000) e Fully Loaded with Statik (2004). Erano quindi 20 anni che il duo non si riuniva in studio per comporre beats con lo scopo di creare un nuovo album a loro nome. A spezzare il silenzio arriva Stifled Creativity, e per chi non conoscesse il loro sound, può andar bene anche iniziare il percorso da qui, dato che l’approccio e lo stile sono esattamente gli stessi dell’epoca d’oro. Un album per nostalgici? No, un album che porta l’Hip-Hop classico negli anni 20 di questo millennio, senza suonare né datato né banale.

Come ogni producer-album, i Beatminerz portano i beats ed invitano gli mc’s a rapparci sopra, e per quanto sarebbe giusto giudicare soprattutto la parte strumentale, è inevitabile che l’asticella della qualità si alzi a secondo della qualità di chi prende il microfono.

Ma anche qui niente paura: per la gran parte delle tracce si va sul sicuro, coinvolgendo nomi che della doppia H hanno fatto la storia.

Si parte con KRS-One che in Seckle si impossessa del boom bap come sa fare da quasi 40 anni, si passa per Ras Kass che dimostra quanto la sua carriera potrebbe aver avuto una storia diversa se avesse avuto dei beats adeguati. In Back In Style (presente anche in versione remix) ruba la scena e ci regala due versi di gran lusso e poi si riconferma in 100 Proof. Apathy, sottovalutato mc della crew dei Demigodz sfrutta alla grande una base eccezionale in Martial Law, mentre Keith Murray ci riporta testa e cuore negli anni 90 con Adore (HER) ed il suo flavor da club newyorkese.

Ci sono anche collaborazioni con i compagni di crew, su tutti spicca Buckshot dei Black Moon che in Anti mette in chiaro alcuni aspetti dello show business col suo flow inconfondibile. Da segnalare anche B-Ville Pioneers, immancabile ode a Brooklyn con protagonista Steele (Smif N Wessun) che gode della potenza del ritornello urlato dal grande Lil Fame.

Gli Smif N Wessun tornano anche nel remix di Seckle ad affiancare KRS, ma dal nucleo fa la sua figura anche Ruste Juxx che in Product si conferma l’mc più interessante della nuova generazione Boot Camp.

Le combo R&B/Hip-Hop “come una volta”

Non mancano le combo R&B/Hip-Hop “come una volta” tra le quali è da sottolineare It’s All 4 U con Hailey Hiatt ed il veterano Al Skratch, che si fa ancora più interessante nella versione remix per la presenza del sempre venerabile AZ. Il brano che aveva anticipato l’album è My Year, una posse-cut con i De La Soul al completo (R.I.P. Dave), Pharaoh Monch e Rasheed Chappelle, arricchita da ritornello cantato dal grande Corey Glover dei Living Colour. Una bella chicca.

Tra batterie possenti, samples tagliati a dovere, scratch, inserti reggae e soul, Stifled Creativity è esattamente quel disco che avremmo ascoltato senza sosta negli anni 90. Fare la stessa cosa nel 2024 non deve sembrare una pratica fuori dal tempo ma un modo per dimostrare come l’Hip-Hop classico possa andare oltre le mode ed i tentativi di imbarbarimento della cultura. Support.

 

recensione a cura di Claudio Contini – Original Street Grooves