12 May 2021  /  Anna Maria Bruni

La scena cambia, si dilata, lambisce la vita, si fa politica. In questa puntata ne parliamo con Claudia Sorrentino, artista di strada da sempre, che lancia la questione bomba dell’uso libero dello spazio pubblico, non normato ma sottratto all’arbitrarietà del potere, tema al centro della ricerca di Chiara Migliorini, che tornerà in scena per i 20 anni dai fatti di Genova.

Due temi apparentemente diversi, ma che in realtà sono assolutamente contigui: l’uso dello spazio pubblico è questione eminentemente politica, e da troppi anni abbiamo sotto gli occhi quanto la libertà di occuparli anche solo per mangiare un panino o suonare la chitarra con le/gli amic_ sulle gradinate di una chiesa o seduti per terra in una piazza siano diventate questioni di “decoro”, come ci ricorda Claudia, tema tutto morale e come tale soggetto all’arbitrarietà di chi in quel momento ha il potere. 

E gli abusi si moltiplicano. Non è forse così che Federico Aldrovandi è stato ammazzato di botte, proprio dalle forze dell’ “ordine”? Non è così che la coercizione su Franco Mastrogiovanni è stata tale da portarlo alla morte? Sono solo due fra i casi più tragicamente famosi che hanno fatto sentire a pelle l’urgenza, come ci racconta Chiara Migliorini, di usare il teatro per parlarne.

Claudia è artista di strada e insegnante – ha appena terminato un laboratorio di clown e fattura della maschera all’interno di un seminario residenziale di formazione attoriale – ed è impegnata nel coordinamento nazionale legato alla FNAS, Federazione Nazionale Artisti di Strada, che sta affrontando la questione di fondo: istituire una legge nazionale per la tutela e la valorizzazione delle Arti e de_ artist_ di strada. 

Ma è necessario anche che le Regioni affrontino lo stesso tema in una chiave che gli è più propria, ovvero il rapporto con il territorio, definendo di conseguenza regole attuative che valgano per tutti i Comuni che ospitano eventi e iniziative relative, indipendentemente da Festival e Spettacoli dal vivo, già regolamentati e finanziati, perché l’Arte di Strada ha bisogno di essere riconosciuta, trattata e sostenuta per la sua specificità. La Regione Lazio ha dato segnali di disponibilità, ora attendiamo i fatti.

Chiara è operatrice teatrale, attrice, regista, direttrice di Contamina, il Festival che si tiene con grande successo da qualche anno a Piombino, provincia di Livorno, e una lunga esperienza di laboratori nelle carceri. Questa sicuramente, insieme ai fatti infami e tragici che la realtà ci mette davanti, quelli già citati, ma anche Stefano Cucchi, Giuseppe Uva fra quelli che se non altro sono balzati agli onori delle cronache, perché tanti, troppi abusi rimangono Invisibili e impuniti. 

Ricordare i fatti di Genova perciò è indispensabile, non per farne una ricorrenza,  a 20 anni da quel luglio del 2001, ma perché l’uccisione di Carlo Giuliani, i fatti della Diaz, e complessivamente la gestione dell’intera giornata – e chi c’era lo sa – ne fanno una questione imprescindibile. Proprio il 20 luglio perciò, il giorno della morte di Carlo, Chiara porterà in scena a Piombino “Genova01” che Fausto Paravidino scrisse proprio a ridosso di quei fatti. Una sorta di generale che vedrà la Prima nella nuova edizione del Festival Contamina. Tutte le Info come sempre sui social indicati nell’intervista.

Foto in copertina: Una scena tratta da “I mostri ci somigliano” regia di Chiara Migliorini.