3 March 2021  /  Anna Maria Bruni

Continua il “Cambio di scena” e continuano le “dilatazioni di vita dal palco”.

 In questa puntata insieme a “L’ultima ruota”, la straordinaria Milano-Sanremo degli artisti in bicicletta, che attraverso le tappe di Novi Ligure, Savona, Imperia, Laigueglia, Genova, Albenga, hanno raccolto le tantissime storie di precarietà di colleghi e colleghe e il grande desiderio del pubblico di tornare a teatro.

Tanti e tante insomma ad aspettare questa pedalata ai bordi delle strade e accolti nelle diverse soste, neanche fosse il giro d’Italia. Una presenza straordinaria, ci raccontano, davvero inaspettata, che si aggiunge alla certezza di quanto sia sentita l’urgenza di tornare a partecipare agli spettacoli dal vivo.

Ce la raccontano il regista Marco Cacciola e Rita Pelusio, attrice, pronti a portare ad Amadeus e Fiorello tutti i contributi raccolti nelle diverse tappe del viaggio, perché l’Ariston diventasse il megafono di questa battaglia per i diritti. Ma non è successo. I due presentatori, al sicuro nel salotto buono e forti dei loro supercachet non si sono presentati neanche all’appuntamento.

Ma come dice Clay nel “Dutchman” di Leroy Jones che ho recitato domenica con Jonis Bashir per Black Lives Matter a piazza del Popolo, facciamo finta che questa “sozzura” sia “semplice mancanza di stile”, e continuiamo la battaglia insieme al viaggio, perché sappiamo che l’eco di quanto abbiamo seminato rimbomba e produce ritorno ben più di una kermesse.

La creatività è immanente, e continua a seminare, e Cambio di scena lo testimonia anche attraverso il lavoro che nel frattempo non si è mai fermato.

In questa puntata lo fa con Erika Barresi, da Catania, e con il suo “Ciniche brechtiane”. L’idea, le prove, le difficoltà del ritorno in scena, e un frammento con le voci di Doriana La Fauci e Tilde Scarpa, a provocarci.

Un viaggio che facciamo insieme a Maria Pia Di Meo, una vera creativa del jazz, con “Tumulti”. Dal titolo ai suoni, non poteva essere più azzeccato.

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